lettera aperta al collettivo parisse


lunedì 22 ottobre 2012

siamo stati contadini noi due
senza conoscere la terra

ivano fossati, naviganti, 1994



cari,
scrivo a pochi metri in linea d'aria dalla cantina dii parisse, una delle casate più antiche di manarola, se non la più antica; dei crovara, la famiglia d'origine, si han notizie certe dai primi del 1200 quando, già presenti a volastra, discesero al mare insediandosi per sempre a manarola. anselmo crovara è dei parisse e la cantina in questione è di sua proprietà; nello stesso palazzo, due piani sopra, la sua abitazione e, al piano ancora superiore, la sua collezione, simbolo dell'identità del luogo in cui è nato e cresciuto, una wunderkammer capace di meravigliare indigeni e stranieri, un regalo per tutti: un atto d'amore.
l'archivio della memoria è stato e continua ad essere negli anni, un "hospitalis" per molti pellegrini, che riconoscono nel luogo una fonte di documentazione, conoscenza e ricerca. nell'agosto 2011 viene ufficializzato attorno alla figura di anselmo, il collettivo parisse a cui adesso anch'io prendo parte o forse in cui sono entrato honoris causa. da molti anni frequento la sua casa e come me altri han arricchito le loro menti e attorno al suo tavolo han formato altri gruppi con libertà di entrata ed uscita.
che fossero tutti quanti membri di questo collettivo?
forse era il collettivo parisse, che è sempre esistito perché esiste anselmo dii parisse.
e dov'è la novita?
l'innovazione sta proprio nella sua ufficializzazione, e nella regolamentazione delle modalità di scambio tra gli appartenti, o meglio renderle libere.
oggi mentre fotografavo le stanze del suo archivio mi dice: <guarda un po' cosa fare: sei te che lo sai fare> e pochi minuti dopo passa a controllare dal display e correggere nell'ambiente gli eccessi di luce o i disequilibri tra gli oggetti, o ancora <sei tu che sei artista> quando le dozzine di falci o rampini sono esposti quasi a dimostrare un esempio di pop art contadina.
prendendo esempio dalla sua lezione, compito primario del collettivo parisse è farsi mnemone delle esperienze che si svilupperanno attorno ad esso, riconoscendone l'unicità nel valore.
poco importa se sei contadino, impiegato, artista oppure ladro.

alessiogianardi



dove non c'è amore
non c'è arte

paracelso, sulle malattie che privano della ragione, 1567